Verrà il vento e ti parlerà di me
Mi piacerebbe dire che Francesca è un’amica. Almeno come intendo io un’amicizia. E invece a malapena abbiamo condiviso due sfide di pronostici su Twitter, sfiorato una pizza con un’altra super-donna (Valentina Mezzaroma) e passato una bellissima serata in compagnia, serata di cui ancora conservo, nitidi, gli aneddoti. E qualche scambio di mail e messaggi. Ma forse potrebbe bastare per prendermi la liberà di parlare del suo lavoro. Mi piacerebbe dire che è un’amica soprattutto adesso che ho letto il suo romanzo Verrà il vento e ti parlerà di me... adesso che devo dirle che non ci sarò alla presentazione romana del libro. Io sono un grande consumatore di romanzi. Ho iniziato da bambino grazie ad educatori appassionati che mi iniziarono a Dickens e Twain. Ho passato gli anni dell’adolescenza a sfogare nella lettura le mie paure da ragazzo più giovane degli altri, e lì c’erano soprattutto Hesse e Mann. Ho passato gli anni della maturità a cercare nella lettura lo stimolo per sc