Cara AdM (AAMS): ora serve modernità


Ieri abbiamo assistito a qualcosa di sconcertante: l'intero mercato del betting online legale collassato sotto la morsa di un grave problema tecnico occorso in SOGEI; nel frattempo, in giro per il Paese, la rete non autorizzata che brindava ad un incremento di fatturato improvviso e sensazionale. Una vera BLACK SUNDAY.
Ancor prima di capire quali possano essere le cause tecniche che hanno provocato un down time di oltre 10 ore nel momento di massimo picco della potenziale raccolta (domenica dopo le 12.00), sembra arrivato il momento di domandarci se ha senso, all'alba del 2015, dopo 3 lustri di mercato regolato e dinnanzi all'avvento di operatori che portano quantità di traffico "in running" impensabili solo due anni fa, continuare nella gestione "centralizzata" che trasferisce a Sogei la responsabilità ultima di accettare le scommesse. Abbiamo altri prodotti (vedi giochi di Casinò in generale) dove questo non accade: Sogei si accerta che le sessioni di gioco comincino e finiscano regolarmente ma non vi è un controllo real time su ogni transazione, con tanto di retrocessione di un ID scommessa. Aspetto che, nelle scommesse live, in un mercato che oggi ha virato prepotentemente verso un business model globale (scommesse live su tutto, fino a 200 partite in contemporanea, pioggia di transazioni ravvicinate grazie a mercati punto punto), potrebbe far emergere i limiti del sistema tecnologico sviluppato da chi è chiamato a controllare e governare il gioco. Un gioco legale e sicuro, certo... come precisa il logo storico dell'Amministrazione.
 
Ma cosa succede quando il gioco legale e sicuro si spegne, per ragioni non riconducibili ai concessionari? Eh... in quei casi succede di trovare in giro per la rete parodie come questa:










Ieri chi voleva scommettere poteva farlo solo su siti o presso punti vendita privi di concessione. Se fossimo in un Paese normale, il problema forse non si sarebbe posto (in totale assenza di offerta illegale); ma in Italia il problema si è manifestato in tutta la sua pienezza. Una rete sconfinata, che offre ai propri clienti anche il gioco online su siti cosidetti .com, ha permesso agli italiani di scommettere. Diventando, di fatto, legale. Lasciando il legale nel dimenticatoio, nell'oblio eticamente congruo con l'illegalità.
Questo rischio deve scomparire. Qua non si tratta di parlare di 2016 e di licenze. No amici miei. Qua si tratta di parlare di OGGI. Anzi no di SUBITO. Perché continuare ad offrire il fianco a simili ingiustizie non farà altro che pregiudicare l'impegno di Operatori da anni impegnati nella creazione di un prodotto legale e nella difesa dei consumatori da offerte più o meno "sconce".
La palla oggi passa al Regolatore: pensare, SUBITO, a come evitare che fatti del genere si ripropongano inondando di Champagne gli uffici sgangherati di certi operatori locati a Malta o alle Cayman Islands...






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